La Romania raccontata da piccoli visitatori.

Durante l’ultimo viaggio di Aprile, anche Luca, Chiara e Sofia Jones sono stati ospiti della nostra fattoria. I loro genitori (Keith e Deborah) ci tenevano affinché facessero un’esperienza di questo tipo. Abbiamo pensato di chiedere loro di esprimere pochi pensieri su quello che hanno vissuto durante la loro breve ma intensa permanenza. 

 

 

Qui di seguito i racconti di Luca e Chiara, poi il meraviglioso disegno di Sofia. 

Sono Luca, ho 14 anni e ad Aprile di quest’anno ho trascorso 5 giorni in Romania.
La mia esperienza in Romania è stata molto gradevole, le persone erano molto gentili e accoglienti e mi sono sentito subito a casa.
Ovviamente non abbiamo visto solo la parte gradevole ma anche la povertà e lo stato di degrado di alcuni paesini oltre anche le città che confrontate a quelle di altri Paesi potrebbero sembrare quasi inabitabili.
La fattoria dove abbiamo trascorso i nostri giorni era invece molto comoda e ospitale, era tenuto in ordine e pulita.
La famiglia Stroi che ci ha ospitati era molto gentile offrendoci una buona accoglienza e disponibilità.
Nel primo giorno siamo arrivati in Romania alle due di mattina e poi siamo partiti in macchina per arrivare alla fattoria alle tre, abbiamo dormito fino a tarda mattina e poi abbiamo fatto colazione. Poco dopo sono arrivati i ragazzi dalla scuola che la famiglia Stroi ha preso in affidamento. Sono 6 fratellini, due maschi e 4 femmine.
Con il loro arrivo abbiamo mangiato il pranzo, dopo il pranzo siamo andati a fare la spesa per comprare cibo e vernice per verniciare la stanza in mezzo a quella dove dormivamo noi e quella dove dormivano i ragazzi.
Il secondo giorno ci siamo alzati, abbiamo fatto colazione e ci siamo messi a verniciare la stanza per la quale avevamo preso la pittura il giorno precedente.
Verso pranzo arrivarono alcuni ragazzi per fare una lezione di inglese,  abbiamo fatto alcuni giochi con loro e mangiato il pranzo, dopo pranzo abbiamo regalato dei braccialetti e gli abbiamo parlato del Vangelo.
La sera sono arrivati Orazio, Emanuele e Ludovica che ci avrebbero aiutati nei giorni seguenti.
Il terzo giorno sono stato a letto tutto il giorno a causa di una febbre/raffreddore presa giocando a calcio con Luigi, Denis e il loro amico.
La sera però mi sono ripreso un po’ e siamo riusciti a giocare un po’ a carte insieme.
Il quarto giorno ci siamo svegliati, io mi ero quasi pienamente ripreso, abbiamo fatto colazione e siamo partiti per andare in chiesa a Negresti.
Dopo Negresti siamo tornati in macchina per andare a quella di Padureni, una chiesa che si trova in una collina di polvere e fango.
Qui abbiamo fatto dei canti e ognuno degli adulti presenti ha dato una testimonianza o un pensiero per le persone presenti, dopodiché siamo tornati per pranzo.
Dopo pranzo siamo tornati tutti a casa.
Quindi devo dire che l’esperienza (raffreddore a parte) è stata molto piacevole.

 

Mi chiamo Chiara, ho undici anni e quest’ultima settimana in Romania è stata molto bella. Questo è il mio diario degli avvenimenti.
Il primo giorno alle 3 del mattino Nico il papà dei ragazzi ci ha portati alla fattoria e abbiamo dormito tanto tanto, poi quando ci siamo svegliati abbiamo incontrato per pima la mamma Mihaela, poi la piccola Patri e Ionela, poi sono arrivati Denis e Lorena e per ultimi Luigi e Luiza, con loro abbiamo giocato con i regali che gli abbiamo regalato.
Il secondo giorno abbiamo dipinto una stanza della fattoria, dopo io ho aiutato insieme a Luca e Sofia, la mamma e il papà a insegnare l’inglese ai ragazzi rumeni, compagni di classe di Luigi, Lorena e Luisa.
Insieme alla mamma, Sofia e Luiza abbiamo fatto il salame al cioccolato, è stato molto divertente, ci hanno fatto anche male le mani perché stavamo spezzando con molta forza i biscotti.
Il terzo giorno con Orazio e i nostri nuovi amici aiutanti Ludovica ed Emanuele abbiamo fatto una specie di campo dove Crina come traduttrice della mamma ha insegnato una storia della Bibbia ai più piccoli, ed Emanuele, papà, Orazio, e Mihaela come traduttrice, ai più grandi. Siccome io ero con i più piccoli, posso solo raccontare che ci siamo divertiti tanto. Io ho aiutato a dipingere le facce dei bambini presenti e poi abbiamo giocato con loro.
Domenica l’ultimo giorno siamo andati nella chiesa della famiglia Stroi. È più piccola di Chiesa Veritas però è carina e accogliente.
Dopo il culto siamo andati in un paesino molto povero c’erano: case di fango, i vestiti erano quasi come stracci, le persone erano magre, diciamo che non era il posto più ricco, però c’era una cosa molto bella che in tutta questa povertà portava un po’ di ricchezza: la chiesa.
La chiesa era piccola, con tanti bambini e pochi adulti, ai Rumeni piace molto cantare perché facevano molte canzoni però e questa cosa è bella, dopo siamo andati a visitare un’amica di Mihaela che viveva in una casa di fango e un bagno all’aperto, c’erano i letti attaccati uno vicino all’altro e per terra facevano la polenta. Questo modo diverso di vivere rispetto al nostro mi ha fatto tristezza perché noi in confronto a queste persone abbiamo tanto ma sembra che non ci accontentiamo mai.
Quando siamo tornati alla fattoria verso le 3 del pomeriggio abbiamo pranzato, abbiamo giocato per l’ultima volta con i ragazzi.
Poi abbiamo salutato con tristezza questa famiglia bellissima e siamo andati in aeroporto.
Quest’ esperienza mi è piaciuta molto. La rifarei un milione di volte, la mia parte preferita è stata quando con Denis, Luiza, Lorena e Ionela facevamo ginnastica artistica oppure quando giocavamo con le carte dell’uno e io scambiavo sempre la carte con Luigi perché era troppo forte e con Patri che guardavamo video di caramelle o slime, insomma mi sono divertita tanto.
Ma è stato anche triste vedere che noi in confronto a molte persone siamo considerati ricchi.

Il capolavoro della piccola Sofia.

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